Il Passaporto Digitale del Prodotto (DPP) è uno strumento chiave nell'ambito delle strategie europee per un'economia circolare. Introdotto dal Regolamento ESPR, approvato nell'aprile 2024, il DPP fornisce informazioni dettagliate sui prodotti, facilitando il riciclo e promuovendo scelte di consumo più sostenibili.
I suoi criteri di applicazione verranno completati entro il 2026 e la pubblicazione finale è prevista tra il 2026 e il 2030.
Documentazione ufficiale dell’Unione Europea al link https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=OJ:L_202401781
Prodotti interessati
La Commissione Europea non ha ancora definito l'elenco completo dei prodotti interessati dal DPP, ma ha individuato come prioritari i settori di batterie, tessile, elettronica ed edilizia.
- Batterie
- Tessile
- Elettronica
- Edilizia
Alimentari, mangimi per animali e medicinali sono al momento le uniche categorie di prodotti escluse dall'obbligo del DPP.
I tempi di adozione del Digital Product Passport (DPP) sono ancora in fase di definizione e variano a seconda di diversi fattori:
- Settore industriale: Alcuni settori, come quello elettronico o tessile, sono già più avanzati nell'implementazione di pratiche sostenibili e potrebbero adottare il DPP più rapidamente.
- Dimensioni dell'azienda: Le grandi aziende, con maggiori risorse e strutture organizzative, potrebbero essere più veloci nell'implementare il DPP rispetto alle piccole e medie imprese.
- Complessità del prodotto: Prodotti più complessi, con una catena di fornitura più lunga e una maggiore quantità di dati da gestire, richiederanno tempi di implementazione più lunghi.
- Normativa europea: La normativa europea sull'ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation) definisce un quadro generale per l'adozione del DPP, ma i dettagli specifici e le tempistiche saranno definiti nei prossimi atti delegati.
Fattori che influenzano i tempi di adozione:
- Disponibilità di infrastrutture IT: Le aziende devono disporre delle infrastrutture IT necessarie per raccogliere, gestire e condividere i dati del DPP.
- Competenze interne: È necessario che le aziende dispongano delle competenze interne necessarie per gestire il DPP, oppure che si affidino a partner esterni.
- Costi di implementazione: L'implementazione del DPP comporta costi iniziali per lo sviluppo delle piattaforme, la formazione del personale e l'adeguamento dei processi.
Cosa sappiamo finora:
- Regolamento ESPR: Il regolamento ESPR è entrato in vigore nel 2024 e prevede l'obbligo di dotare i prodotti di un DPP, ma non specifica una data precisa per tutti i settori.
- Fasi graduali: L'implementazione avverrà in fasi successive, a partire dai prodotti con il maggiore impatto ambientale e per i quali è più facile raccogliere i dati necessari.
- Primi settori coinvolti: Si prevede che i primi settori e prodotti ad essere interessati siano quelli delle batterie, del tessile, dell’elettronica e dell’edilizia.
- Scadenze flessibili: Le scadenze precise saranno definite da atti delegati successivi al regolamento ESPR, che verranno pubblicati nei prossimi anni e riguarderanno specifici gruppi di prodotti.
In conclusione:
Non esiste una data precisa entro cui tutte le aziende dovranno adottare il DPP. Tuttavia, è chiaro che si tratta di un processo in corso e che le aziende che desiderano essere all'avanguardia e competitive dovranno prepararsi a questa nuova realtà.
Cosa possono fare le aziende nel frattempo?
- Informarsi: Seguire l'evoluzione della normativa e degli standard tecnici.
- Prepararsi: Iniziare a raccogliere i dati necessari per la creazione del DPP.
- Collaborare: Partecipare a gruppi di lavoro e iniziative per lo sviluppo di soluzioni comuni.
Documentazione ufficiale dell'Unione Europea al link https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=OJ:L_202401781
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Author: Corrado Facchini
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