Sto amando Black Tulips di Trevisan. Chissà se sarà tanto bello quanto “I quindicimila passi”. Cerco di centellinare le tue opere: a meno che non venga ritrovato qualche altro scritto sotto una mattonella, questa dovrebbe essere l’ultima opera postuma. Ho pensato al tuo suicidio mentre leggevo questa nota: “Giunto, con sorpresa - e con rammarico - ai sessant’anni, ora è in ogni caso, e da tempo, tardi per averne. Dunque mi estinguerò senza essermi riprodotto, cosa che mi fa sentire in pace, con me stesso e col mondo.”
Le note sono un mondo parallelo, mi ricordo di Ale che mi spingeva a leggere “Infinite Jest” di Wallace.
Devo ancora leggere questa pagina ma mi ha colpito il rapporto tra testo effettivo e nota.
Ci aggiorniamo a fine libro: per ora sembra di leggere un libro dentro ad un libro.
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